Il rapporto tra filosofia e teatro rientra evidentemente nel tema più generale del rapporto tra letteratura e filosofia, su cui molto è stato scritto. Proprio il teatro sembra avere tuttavia con la filosofia, rispetto agli altri generi letterari, un rapporto privilegiato. Non è un caso, forse, che negli ultimi tempi la filosofia venga presentata sempre più frequentemente proprio nei teatri, nella forma dialogica della tavola rotonda oppure anche come vera e propria messa in scena di veri o inventati dialoghi filosofici: lo stesso pensiero, che è l’oggetto e lo strumento del filosofare, ha infatti nella sua qualità di “dialogo dell’anima con se stessa” (Platone) qualcosa di teatrale. Ciò spiega tra l’altro perché la forma del dialogo, a partire da Platone e poi attraverso tutta la storia della filosofia, abbia rappresentato una forma ricorrente e privilegiata della comunicazione filosofica. Tra i molteplici e reciproci rapporti esistenti tra filosofia e teatro, la riflessione critica si è concentrata finora soprattutto o quasi esclusivamente sulla “filosofia della tragedia” o del “tragico”, applicando all’intero genere e alla sua teoria l’approccio sviluppato in Germania a partire dall’Idealismo tedesco.
